facile essere allegri con brio (non blu, non rocchetta)
il primo maggio, colle margherite (s-cocciante)
sul parabrezza della macchina, agganciati ai tergicristalli che dovrei cambiare (prima o poi, o forse vanno boicottati per i lavavetri, perchè certo, anche se a volte sono aggressivi, nessuno si diverte a stare con una spugna al semaforo, meglio fare il medico sui balcani sarebbe stato),
facile quando il tempo è a metà ma non importa perché è vacanza, e alla radio ogni tanto pezzi del concerto a roma (che bello l’anno scorso, non sentire il caldo nè i piedi, aspettare La canzone), e forse ci sarà un pò di coda, il grande rientro (ma sempre meglio trovare la coda a firenze sud colla pancia piena di tortelli piuttosto che la mattina alle sette colla macchina piena di stroboscopi), e chissà perché poi il rientro è sempre grande o non è, mai che ci fosse un piccolo rientro senza trombe e senza grancasse.
difficile (non è partire contro il vento, ma casomai, senza un saluto, i.f.), più difficile è mettere l’ansia per il futuro prossimo (quello anteriore invece no, perchè nel lungo periodo tutto va bene e va come deve andare, ho il giove all’ascendente, io) l’ansia per il futuro prossimo al guinzaglio, pensando a quello che devo consegnare, e dire che non sono neanche un pony express, casomai un asino lento e indeciso alla buridano (e marmellata). difficile è tenere la camicia a righe e i mocassini quando c’è il sole e fa caldo, e una settimana lunga con i giorni indifferenti ai nomi perchè per chi è pagato per scrivere e pensare il martedì e il sabato sono potenzialmente uguali.
difficile quando l’amore qualche compromesso lo deve accettare o deve aspettare, e non può soltanto rotolarsi su un prato, su una spiaggia
o su una roccia.
calda.
ma io sono chiaratan, dimensione avventura, questa è fantasy più che science,
e posso sempre mettere il miglior sorriso della mia faccia alla conte paolo, e canticchiarmi che mi amo come conte paolo che copioncollo dopodichè tutto sarà più facile.
c.
Arrivo lì, così… Nessuno mi aspettava più… un temporale fa dei grandi gesti grigi, è il clima mio… ci sarà stato mai qualcuno interessato qui? Volendo… nelle scarpe avrei un ritmo mio…
Nessuno mi ama… …come mi amo io, mi sei piaciuta felicità… nessuno mi odia come mi odio io, mi giro indietro e poi mi dico addio… …luxury bound, my luxury bound, Imagine, please, my luxury bound… no-body loves me as I love myself oh, luxury bound, my luxury bound…
Nessuno è dandy se voglio io, nessuno è smoking se non il mio… nessun grammofono di frontiera mi dà l’incendio di un’habanera…
Gente trascurata, sì… fino a domani nell’oblio… qualcuno che mi vuol parlare… può darsi anch’io… gentleman… ma questa è un’ora in cui cantavano le docce ormai
una canzone d’acqua in cui non c’erro io… gentleman… Facciamo un po’ di letteratura con la miseria della mia bravura…