apre oggi una nuova rubrica su questo scherno di schermo.
il ChiAmbero Rosso.
(CHIssà quanto durerà, se ai facili entusiasmi seguono improvvisi avvilimenti).
per compensare i miei patetici slanci melodrammatici (“ma no chiaretta non dire così…”)
siccome non si srcIVE di solo sale e menchemmmeno di solo diritto
TATATATATATATATAAAAAAAAAAAAAAAAA
TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
[rullo di tamburi (l’assonanza con il rullo di canna è frutto della vostra perversa immaginazione olfattiva)]
da oggi parlo pure di purè, cioè dei posti dove ho mangiato che mi piacciono di più.
Prima Puntata:
a questa prima puntata ho in mano un poker di assi e posso giocare senza bleffare:
il piatto sarà mio.
Ieri:
Il paese dei campanelli.
(dovrei scrivere dov’è? aspetta che vado su gugle. anzi no, andateci voi, che la mia pubblicità non è occulta ma sta almeno in penombra. magari dico la località: Loc. Petrognano Semifonte – Barberino Val D’Elsa (Firenze)
Toscana – Italia – Europa – Mondo – Sistema solare – Via lattea muuuuuu – Universo – In espansione – come un fisher. datemi un trapano e vi risolverò il mistero del big bang, oppure quello dell’innamoramento: crash bum bang).
dicevo: il paese dei campanelli.
che è esattamente come il nome:
e che si trova qui:
è assolutamente delizioso e poco affollato.
se poi l’estetica non vi sazia si mangia diciamo da 7 e tre quarti.
non è che posso ricordare tutto il menù.
mi ricordo bene le mie tagliatelle scampi asparagi e calamari (anche se lo so che gli asparagi fanno fare la doppia pì verde, basta mangiarne pochi)
e soprattutto il fritto di tutti i pesci del mondo colle patate tagliate a velo.
il vino non ve lo dico per non fare pubblicità palese a una (le)tizia.
bello e buono e bravo.
alla carta:
pancia piena ma il poker vince anche sul full.
CiBaCiao,
ARAIHC (versione gambero solitario).