Archivi giornalieri: mercoledì, 28 giugno, 2006

chiatenaccio

IL CALCIO SENZA FOSFORO COME METAFORA DELLA VITA MI DÀ TANTI ASSIST.


mizzica lo so che io sono agitata non mescolata (shaken not stirred, come la vodka martini),

che anche se il freno motore mi fa ridere e mi dà soddisfazione (“questo minestrone, tutto il circondario saprà..”),

in terza proprio non ci so stare, e se potessi passerei dalla prima alla quarta in diagonale

(e solo perchè la quinta direttamente comporterebbe degli zigzaggamenti),

che non so aspettare e non so stare ferma.


ergo bombergo se fossi pucci pucci cippi lippi adotterei (adotterei un cocker arancione e lo chiamerei picasso),

adotterei lo schema zemaniano sul quale parole hanno blowingato in the wind del blog.

a proposito, 3 consigli per venerdi:

a) mettere tre punte (inzaghi, toni e totti

– totti solo per via del rigore, ma si sa che basta pocho a convincermi),

quattro centrocampisti (grosso, matarazzi –

forse matarazzi non può giocare? vabbè, neanche io sono lippi -,

gattuso – che mi piace tanto colla sua calabrosità di pancia che corre tanto tanto tanto, e nesta),

e tre difensivi (zambrotta, perrotta e cannavaro).


b) usare i lati o le fasce o come si chiamano,

insomma avanzare come il nuovo che avanza

un pò stile battaglia alessandromagnina, circumnavigando, circoncidendo, circostanziando.


c) c è davvero una lettera meravigliosa.


d) non fare questi lanci carambolati caramboleschi

che la palla si sa dove parte non si sa dove arriva.

ma tiri bassi dritti e forti come (qualsiasi metafora mi assume una connotazione sessuale, quindi omissis).


e) dire a buffon che se non ci fosse lui,

e anche che sta meglio col vestito color granata piuttosto che giallo.

però stavo scrivendo un’altra cosa.

e cioè, che nonostante un naturale approccio peripatetico alla esistenza

e nonostante il catenaccio mi faccia antipatia

mi inviluppo nella contraddizione che (sol mi) consente e qui lo dico:

QUANDO SI HA TRA LE MANI

NELLE PIEGHE DELLO STOMACO

STRETTO TRA LE GINOCCHIA

QUALCOSAQUALCUNO DI DAVVERO PREZIOSO:

ME NE INFISCHIO SE POI MI FISCHIO

E FACCIO UN CATENACCIO CHE LO PROTEGGA.


qui lo dico ma tra poco lo nego.

maybe, let it be.


c.

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