
sono ogni canzone che ascolto
(SembrO un angelo caduto dal cielo, ComE SONO vestita quando entra il saxofono blu
Ma MI annoiO appoggiata allo specchio Tra fanatici in pelle che MI scrutano senza poesia
Sto perdendo stO perdendo stO perdendo stO perdendo
Sto perdendo stO perdendo stO perdendo stO perdendo tempo
Una sera incontrAI un ragazzo gentile,
Lui quella sera era un lampo e guardarlo era come uno shock)
sono anche ogni paio di jeans che ho addosso
e sono l’ombretto del colore che ho sulle palpebre
sono la spesa che faccio al supermercato
(anche quando clicco il pomodoro)
sono ogni libro che è sul comodino (che è una sedia che funge da comodino, perchè mi piace mangiare a letto, anche se attorno al tavolo non ci sono abat jour),
ed è causale o casuale che sia “la donna giusta” di Sándor Márai
(e se la donna giusta non esiste, che ne sarà di me quando arrivo a pagina fine?)
sono ogni film che ho visto ieri,
mio fratello è figlio unico (e io sono figlia unica, sono la mia sorella grande e anche la mia sorella piccola. sono anche la mia sorella gemella. etrozigota, con le gote grandi grandi).
sono anche il rossore di un dolce stilnovo
(anche se è un dolce senza cioccolato, e anche se mi basta un giorno di mare per essere a-chiara, dove a è privativo).
la felicità stucca,
ma lo stucco tappa i buchi.
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