senza perdere lo smalto.

l’estate sta finendo
oppure
l’estate ha cambiato idea
oppure
aspetto l’estate.
intanto piove.

in spite of that, i miei due piedi ormai sono nel mood sandalini.
quando ero piccola, fase A, al mare mi piacevano le donne con lo smalto rosso nelle (o sulle) dita dei piedi: erano piedi allegri.
quando ero meno piccola, fase B, lo smalto rosso mi sembrava di pessimo gusto (oppure roba da elefanti che si nascondono dietro un cespuglio di fragole).
quando ero ancora meno piccola, fase C, questo pomeriggio, mi sembra impossibile non mettere lo smalto rosso, nelle (o sulle) dita dei piedi.
non rosso scuro, marrone, bordeaux o, per cortesia, viola o malva.
solamente rosso, anzi, per dover di cronaca, RUSSIAN RED.

ho sentito di un posto, in asia, dove la caduta dello smalto sulle unghie è una meditazione zen.
di un altro, in nord america, dove la deposizione dello smalto è usata come antidepressivo.
ovviamente me lo sono inventato.
ma funziona.

dieci diti (dita), ringraziando il good God (la mia mamma in effetti appena sono nata si è sincerata del numero esatto dei miei diti, mani e piedi),
dieci diti (dita), dieci piccoli pensieri.

ALLUCE SINISTRO
chissà perchè i diti (dita) dei piedi hanno nomi diversi rispetto a quelli delle mani.
alluce in particolare è un nome proprio brutto. è un nome grasso.
meglio allure (che fa rima con pedicur, peraltro).

SECONDO DITO SINISTRO
chissà perchè i diti (dita) dei piedi hanno nomi diversi.
posto che hanno nomi diversi dalle mani, per qualche mistero epistemologico o etimologico,
perchè (tranne l’alluRe) hanno dei numeri e non dei nomi?
quasi fossere galeotti. paura che scappino? e se non scappano loro, chi scappa di me?

TERZO DITO SINISTRO
smetto di pensare ai nomi dei diti (dita) dei piedi.
non ci riesco.
perchè non usare i nomi di dieci piccoli indiani?
dei dieci nani?
di dieci cocktail?
di dieci santi?
adesso che il mio terzo dito è dipinto di rosso, mi piacerebbe usarlo come un MEDIO e mandare qualcuno a quel paese (o somewhere, over the rainbow).

QUARTO DITO SINISTRO
non sopporto quelli che mettono gli anelli negli anulari dei piedi.
non sopporto gli uomini sposati che non mettono la fede perrchè gli dà fastidio.
non sopporto le donne sposate che mettono la fede a giorni alterni, quasi fossero targhe.

QUINTO DITO SINISTRO
la piccolezza del mio mignolo mi emoziona troppo.
mi sembra l’ultima ruota del mio ultimo carro.
eppure se non ci fossi tu, sarebbe tutto diverso.
scusa, per tutte le volte che hai sopportato le scarpe strette.

ALLURE DESTRO
il mio allure destro lo trovo veramente dispotico.
sono quasi sicura che se potesse, voterebbe a destra.
due passate di smalto rosso. e vediamo chi comanda.

SECONDO DITO DESTRO
Chi ha il secondo dito del piede sinistro più lungo dell’alluce, spesso è sofferente di cuore, vive in modo iperattivo, con emotività, ama vestire di colori scuri e nel cibo preferisce i sapori amari.
Non è il mio caso.
La lunghezza dei miei diti è armoniosa come una partitura di Bach.

TERZO DITO DESTRO
come ci si innamora? si cade, si inciampa o si vola?
come me ne accorgo? me accorgo perchè è un pensiero ricorrente e totalizzante.
quando sbuccio una pesca, quando mi allaccio le scarpe.
e io mi allaccio le scarpe continuamente, per la ragione che non le so allacciare e mi si slacciano continuamente. anche le ballerine.
i miei due piedi adorano le ballerine.
ma non si vede più lo smalto.

QUARTO DITO DESTRO
e come ci si disinnamora? si cade, si inciampa o si vola (via)?
come me ne accorgo? me ne accorgo perchè smette di essere un pensiero ricorrente e totalizzante?
è la cosa più terrorizzante dello spazio cosmo, comunque.
più dei ragni giganti dell’Askansas, la cui capitale è little rock.
ammesso che in arkansas ci siano ragni giganti.
e ammesso che il nostro è un momento punk, senza bestie.

QUINTO DITO DESTRO
il mio mignolo destro corrisponde ai miei spiriti infantili.
me l’ha detto il mio agopuntore riflessuologo di Hokkaidō.
non è vero.
me lo sento.
il mio mignolo destro vorrebbe vivere in un’isola felice. o almeno in un’isola emotiva.
non in mezzo al mare.
il mio mignolo destro crede che l’amore sia un’isola, e se non si sente naufrago soffre.
anche io.

per questo i miei diti dei piedi sono nel blu dipinto di rosso.
non ci resta, a noi undici, di aspettare che asciughi.
e volare, o-o.

6 thoughts on “senza perdere lo smalto.

  1. me( sfogo personale.scusate...) ha detto:

    Il momento è catartico. La mente non ce la fa a seguire il cuore. Le dita sono troppo poco allenate alle tempeste di pensieri. L’anima sta cercando di raggiungere una vita che non è la migliore ma che i lunghi periodi di Agonia & Onirico, che ora sono i miei veri amichetti del cuore, l’hanno dipinta come farebbe Tamara de Lempicka: veloce, lucida e speranzosa. Il desiderio sessuale è ai minimi storici di questo piccolo uomo. Il desiderio alcolico è molto più elevato; riesce a calmare il cuore e accendere quei sensi che devono stare calmi. Sono stati troppo calmi e per troppo tempo. Ah! Così sì che è vivere! Fanculo tutti e tutto! Scegliere la vita è stato il mio primo e unico interesse. Ora è rimasto come obiettivo ma l’importante è la pace. L’importante è ora!

  2. eliasmengwee ha detto:

    “il mio mignolo destro crede che l’amore sia un’isola, e se non si sente naufrago soffre.” – bellissima!!!
    ciao g

  3. tracina ha detto:

    dice che invece le dita dei piedi un nome ce l’hanno: alluce, illice, trillice, pondolo e minolo (o mellino). dice. meglio di niente 🙂

  4. emoticon ha detto:

    è un libero volare, il tuo. ossia riMani, diti(a) compresi(e) . hai dello smalto, tu!

  5. fata ignorante ha detto:

    oh, lo trovo molto bello, veramente le tue dita dei piedi sono riuscite persino ad emozionarmi 🙂

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