scary world theory.

ci sono tre modi per vedere le insegne dei bar sfuocate in una tiepida sera di mezza estate.
il primo è essere miopi. che ha la sua utilità, specie perchè cuore non duole.
il secondo è essere lontani. che si riallaccia alla miopia, laddove lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
il terzo è avere gli occhi pieni di lacrime.
il terzo è avere gli occhi pieni di lacrime.
(quando non si tratta del brillare naturale dei miei occhi).
il terzo è avere gli occhi pieni di lacrime.

visto che non sapete chi sono,
nè forse lo so io, a dispetto di socrate e dell’oracolo di delfi, Γνωθι Σαυτόν,
potete fare finta che io sia una digeiessa,
con la voce eroticamente bassa,
per le sigarette o perchè ieri ho urlato tutta la notte contro un microfono,
o perchè ho gridato dentro,
comunque i nodi alla gola hanno una ragione che la ragione non conosce.

fate finta che da una radio di provincia del sud,
mantenuta al più da improbabili pubblicità di materassi di lattice,
sintesi senza dialettica di una morbidurezza utopica,

fate finta che dai miei 122 femmina fm
balbetti e gorgeggi insensatezze senza troppi aggettivi
e metta questa
SCARY WORLD THEORY, dei Lali Puna,
accidentale colonna sonora delle Conseguenze dell’amore
e accidentalmente drummembasso la citazione:
“Sedermi a questo bancone è forse la cosa più pericolosa che abbia fatto in tutta la mia vita”.

fate finta.
anche io faccio finta, che in una visione escatologica, andrà tutto bene,
o almeno andrà dove deve andare.

e copioincolloleggo la lyric,
con particolare riguardo ai cookie monster afffianco del mio letto:

“I’ve never said you’ll have to
be afraid
of the cookie monster
beside your bed

It’s not the real
The real one’s in your head
Beyond control
The true one cuts you dead

It’s a real fight
It’s a war

When destruction takes over
There is no escape
Every shot on target
Perpetrator knows how to strike”

8 thoughts on “scary world theory.

  1. eliasmengwee ha detto:

    una volta ho gridato dentro e muto, ma davvero forte. tanto che il giorno dopo tutto l’ho fatto rauco. mi son detto mai più, mai più, mai più. così il tempo mi ha suggerito:

    to stay by my side
    to keep on trying
    ‘til ther’s no more to hide

    so leave the ways that are making you be
    what you really don’t want to be
    leave the ways that are making you love
    wath you really don’t want to love
    time has told me
    you’re a rare rare find

    e pensare che non so l’inglese, comunque era il vecchio nick drake.
    ora però sto ascoltando un dischetto di antony and the johnsons titolato i am a bird now. è breve… ma è così carino che sta sera non esco.

    ciao g.

  2. giacomo ha detto:

    a parte che c’è la quarta ipotesi, e cioè che l’insegna sia sfocato di suo, prendiamo atto che sei tornata di nuovo al centro dei tuoi cicloni continentali. Resisti, il prossimo break siculo dicono essere vicino…

  3. delfi ha detto:

    non a dispetto, ma a ragione.

  4. andrea ha detto:

    non ci ho capito nulla, ma la canzone dei lali puna è splendida 🙂

  5. Blimunda ha detto:

    Se alla miopia, alla lontananza, agli occhi pieni di lacrime, aggiungi anche l’alcool il gioco è fatto.
    Le conseguenze vanno oltre l’amore.
    Benvenuta.

  6. elrond ha detto:

    Splendida come sempre… Anche nelle citazioni cinematografiche!

  7. emoticon ha detto:

    io, un monologo così me lo ripeterei tutti giorni. come il padrenostro. senza specchio. ovviamente.

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