Cara Bianca,
ti scrivo e non so bene se sono in ritardo o in anticipo.
Cinque mesi fa è arrivato Tancredi (forse quando potrai leggere saprai anche da dove è arrivato),
e tu non sei più l’unico centro del mio mondo (e forse neanche del tuo).
Ma la geometria del mio cuore non é euclidea e può contenere più di un punto da amare senza se e senza ma. L’amore non si divide, si moltiplica: lo so da quando ho visto il tuo cuore battere alla prima ecografia, e quando ho visto quello di tuo fratello alla (sua) prima ecografia.
Però ti devo chiedere scusa.
Scusa per tutte le volte che sono stata troppo stanca per.
Per le volte che il suo sonno sembra più importante delle tue risate, e bisogna gridare piano.
Per le volte che non riesco a prenderti in braccio.
Per le volte che la pasta è scotta o è sempre e solo con l’olio.
Per tutte le volte che la favola della buona notte o del buon pisolo è troppo corta perché devo allattare.
Per tutte le volte che sono arrivati giochi e vestiti solo per lui. E tu hai solo aperto i pacchetti.
Scusa per tutte le volte che ti ho chiesto (o ti ho detto) di stare ferma – di fare da sola – di fare la brava – di fare la grande – di fare silenzio – e perfino di fare rumore – di cantare – di fare i tuoi spettacoli.
Scusa se quando é nato Tancredi le tue mani mi sono sembrate incredibilmente grandi e le tue gambe incredibilmente salde.
Ma lui è arrivato anche per te.
Perché faccio tanti errori e quando cresco te, cresco anche io.
A volte non so dove andare, e l’unica bussola che trovo è quella delle emozioni:
metto il mio cuore dentro di te e mi chiedo: come si sente?
E poi penso al tuo piccolo cuore che diventerà grande e penso: cosa gli serve?
A me sarebbe tanto piaciuto avere un fratello o una sorella.
L’ho capito tardi, quando ho avuto la mia prima botta nel cuore e ho sentito che, in effetti, non sono io il centro del mondo.
L’ho sentito ogni volta che ho perso l’affetto di qualcuno su cui credevo di potere contare.
E lo sento ancora, quando vorrei condividere di più.
E sapere che voi siete due mi riempie.
Suppongo che litigherete. Forse per i giochi. Forse per i vestiti (…). Forse per niente o forse per tutto.
Ma farete pace mille e mille volte.
E costruirete il vostro insieme.
Giocherete. Salterete. Vi schizzerete e vi sporcherete.
E viaggerete insieme nei vostri seggiolini.
Riderete. Piangerete.
E vi coalizzerete contro di me.
Vi ascolterete. Vi ricorderete di quando.
E ci sarete. Quando ci sarà da festeggiare e quando servirà solo un abbraccio.
Perché avete gli stessi occhi larghi.
Lo stesso pollicione del piede.
E le Vostre anime sono state accordate con lo stesso diapason.
E allora scusa amore mio, se adesso ti senti a volte un po’ così.
E scusami se non sai neanche di sentirti un po’ così.
E scusami anche se non sto facendo qualcosa di fondamentale che sta scritto in qualche libro che non ho letto.
Ma ricordati che tu sei e rimani la mia prima bambina.
La mia prima volta di tante cose.
Che sei e rimani la mia piccola e grande principessa del cuore.
E che tutto sarà bello.